La Dichiarazione ambientale di prodotto (EPD), è uno schema di certificazione volontaria classificata come Tipo III che quantifica e verifica il ciclo di vita di prodotti e merci come citato nell’ ISO 14025:2015 (Etichette e dichiarazioni ambientali – Dichiarazioni ambientali di Tipo III). La metodologia EPD si basa sull’Analisi del Ciclo di Vita (Life Cycle Assessment – LCA) in accordo con le norme della serie ISO 14040.
Un EPD può essere utilizzato per molte applicazioni diverse, inclusi gli appalti pubblici verdi (GPP) e gli schemi di valutazione degli edifici.
Un EPD si basa sul’analisi fatta del ciclo di vita di un prodotto.
L’analisi del ciclo di vita (LCA) è uno strumento per analizzare i carichi energetici e gli impatti ambientali associati alle varie fasi dell’intero ciclo di vita di un prodotto: dalla culla alla tomba (dall’estrazione delle materie prime alle fasi di trasformazione, produzione, distribuzione, uso e infine dismissione o riciclo). Una LCA può rappresentare un ottimo strumento di supporto per la progettazione sostenibile, e la sua redazione, definita dalle norme ISO della serie 14040, si articola in quattro fasi:
Grazie ad una accurata LCA, sarà possibile individuare, per un dato prodotto industriale, le fasi critiche dal punto di vista ambientale, i soggetti che potranno intervenire per modificare la situazione e i dati necessari per poter realizzare adeguati interventi di miglioramento.
L’obiettivo principale di una EPD è quello di fornire informazioni rilevanti, verificate e confrontabili relative all’impatto ambientale di un prodotto o un servizio.
La EPD, quindi:
Italia: La situazione italiana è, allo stato attuale,
abbastanza eterogenea. Coesistono, infatti, diversi modelli di certificazione
ambientale. Gli obblighi di legge, comunque, si riferiscono esclusivamente a
certificazioni di tipo energetico (di derivazione della Legge 10/91). Ogni
volta che si realizza una nuova costruzione o che un immobile viene venduto o
dato in locazione, è necessario allegare un attestato di certificazione
energetica, redatto da un tecnico abilitato. Va evidenziato che le modalità di
presentazione di tali certificati variano da regione a regione. Con la regione,
inoltre, variano i requisiti dello stesso tecnico abilitato, che in alcuni casi
può essere obbligato a seguire specifici corsi abilitanti e ad iscriversi ad
appositi albi regionali dei certificatori energetici.
Le certificazioni ambientali, invece, sono tutte su base volontaria. Nonostante
ciò, sempre un maggior numero di nuove costruzioni viene certificato. Il
rispondere a requisiti di tipo ambientale, infatti, serve anche a evidenziare
le caratteristiche di risparmio energetico dell’edificio nel tempo, rendendolo
di fatto più appetibile rispetto a costruzioni non certificate.